Il monastero di Santa Marina si trova nei pressi del villaggio di Karan Varbovka, nel comune di Dve Mogili, nella regione di Ruse, ed è uno dei più antichi monasteri bulgari, risalente al periodo del Secondo Regno Bulgaro (1187-1396). Dopo la caduta del regno bulgaro sotto il dominio turco, iniziarono terribili persecuzioni, scherni e intollerabili violenze contro i monaci da parte dei turchi.
Il monastero fu incendiato e raso al suolo, così come altri santuari bulgari simili, e gradualmente scomparve dalla memoria popolare, ma il nome di Santa Marina rimase indelebilmente impresso nella memoria collettiva. La giovane Marina era figlia di un sacerdote pagano di Antiochia di Pisidia (III secolo), ma accettò il cristianesimo da un uomo anziano, un cristiano.
L’antica Chiesa cristiana fu sottoposta alla prova più dura e crudele durante il regno dell’imperatore Diocleziano (284-305). Anche la giovane Marina, di soli quindici anni, fu vittima di queste persecuzioni. È noto dal folklore che a sud, vicino a questo primo monastero, sorgeva una città di epoca romana chiamata “Panovgrad”, e la zona è ancora chiamata “Panovtsa”. Il secondo monastero fu ricostruito in seguito (1828-1859).
Nella prima metà del XIX secolo, non lontano dal monastero in rovina, fu costruita una chiesa, da cui proveniva l’acqua dalle proprietà curative. Questa chiesa, costruita in onore e glorificazione di Santa Marina, Grande Martire, fu restaurata ed esiste ancora oggi, come apprendiamo dal libro dell’archimandrita Veniamen “Breve storia del monastero di San Nicola”. Marina”, in cui scrisse che, entrando nel monastero, sopra la porta d’ingresso occidentale della chiesa era inciso l’anno 1890.
La leggenda narra che in una calda e serena giornata di luglio, durante il raccolto, il proprietario dei campi, un turco, lasciò il suo figlio dodicenne cieco addormentato in un’estremità dei campi, mentre andava a lavorare. Il bambino si svegliò e andò a cercare il padre. Correndo, entrò nell’acqua. Bevve e, dopo essersi lavato il viso, vide.
Gioioso, sorpreso e spaventato, il bambino corse dal padre, il quale, dopo essersi accertato che il figlio potesse vedere davvero, fu molto felice. Senza indugio, lo afferrò e corse al villaggio vicino per condividere la sua gioia e chiedere agli abitanti quale festa cristiana celebrassero e chi fosse il santo che operava miracoli con quest’acqua.
Un vecchio sacerdote rispose di aver sentito dire dai vecchi sacerdoti e dagli anziani che il nome della santa grande martire Marina era glorificato nel luogo in questione e che esisteva il suo “AGIASMO”. /sorgente di acqua santa curativa/. Il 17 luglio è il giorno in cui i cristiani ortodossi onorano la sua luminosa memoria.
Come ringraziamento a Santa Marina, l’altro credente donò i campi con AGIAZMATA, sotto giuramento /ordine/, che quando i malati fossero arrivati lì, ci sarebbe stato un posto dove stare. Il miracolo si diffuse non solo in Bulgaria, ma anche in Moldavia, Serbia, ecc. Da allora fino ad oggi, la memoria di Santa Marina è custodita e non dimenticata.
Non ferma il flusso di credenti che, attraverso tutti i tempi di alti e bassi, di schiavitù e libertà, con fede fervente cercano e ricevono guarigioni da varie malattie e infermità, attraverso la sua intercessione presso il Signore Gesù Cristo. “Secoli di gloria, immersi nelle tenebre” /Ivan Vazov/.
“Non c’è nulla che non sarà manifestato, né nulla di nascosto che non sarà conosciuto e verrà alla luce” /Luca 8:17/. La fede è un’idea di cose sperate e non viste. Le guarigioni avvengono secondo Lei. I miracoli accadono ancora oggi. La celebrazione della Chiesa, la sua grande vittoria storica, ottenuta con il sangue inestimabile di migliaia di martiri della fede, suscita sempre riverenza non solo nel cristiano, ma anche in chiunque sfogli la storia della Chiesa e rispetti la giustizia storica. Le porte del monastero di Santa Marina sono spalancate tutto il giorno per i pellegrini.
Orari di apertura:
Orari di apertura:
Tutti i giorni: 8:00 – 17:00.
