Il quartiere di Varosha fu fondato nella città di Gorna Jumaya in epoca rinascimentale, con la chiesa “Vavedeni Bogorodicno” come punto centrale. Varosha era l’unico quartiere bulgaro su un totale di cinque quartieri della città nella prima metà del XVIII secolo.
In termini di silhouette e struttura architettonica, Varosha non differisce dai quartieri omonimi di altre città bulgare. Gli edifici costruiti all’inizio del XIX secolo sono spesso a un piano, con piccole finestre che si affacciano sul cortile, e la moda di decorare artisticamente l’esterno delle case – con disegni – oggi ne esiste una conservata, nota come casa Moštanska. Il quartiere di Varosha è stato restaurato negli anni ’80 del XX secolo, conservandone lo spirito e lo stile, diventando un luogo accogliente e attraente per i turisti: qui si trovano le scuole del Centro d’Arte, il Complesso Infantile Unito, gli studi degli artisti di Blagoevgrad e piccoli ristoranti che accolgono i turisti per un pasto delizioso.
La Chiesa dell’Introduzione della Vergine è un monumento culturale nazionale.
La costruzione della chiesa “Vavedeni Bogorodicno” iniziò nel 1840 e terminò nel 1844 con l’aiuto volontario dei bulgari della città. Negli anni ’50 del XIX secolo, nel suo cortile fu costruita la nuova scuola laica.
Architettonicamente, la chiesa di Gorna Jumaya è una pseudo-basilica a tre navate. La tinteggiatura della chiesa fu realizzata in diverse fasi. Dopo il 1879, i bulgari di Jumaya invitarono appositamente dei pittori a dipingere le pareti nello spirito della tradizione. La chiesa è opera di maestri costruttori del villaggio di Stoimirovo, Maleshevsko, e frutto del lavoro volontario e dei sacrifici di tutti i bulgari della città e dei villaggi circostanti. Gli affreschi sono opera di pittori della Scuola d’Arte di Bansk: Mihail Golev, Dimitar Sirleshtov, Kosta Marunchev.
La maggior parte delle icone è opera di maestri delle Scuole d’Arte di Bansk e Samokov. L’iconostasi è stata realizzata a somiglianza di quella della chiesa del monastero di Rila e, sebbene inferiore per dimensioni e grazia, si colloca tra i migliori e più interessanti esempi di intaglio del legno bulgaro del Rinascimento, realizzati da intagliatori delle Scuole d’Arte di Samokov e Debar, il che la rende un prezioso esempio di intaglio ecclesiastico bulgaro. Il soffitto è stato realizzato da maestri della Scuola d’Arte di Debar. Per quanto riguarda alcuni elementi architettonici e la zoografia della chiesa, negli anni ’80 del XX secolo sono stati eseguiti alcuni lavori di restauro. Nel cortile della chiesa si trova un monumento al maggiore Nikolaj Pavlovich Orlinskij, comandante dell’unità militare russa che effettuò la prima liberazione di Gorna Jumaya il 12 febbraio 1879, eretto nel 1978. Nel 1986, fu avviato il monumento commemorativo della famiglia Delchev, anch’esso situato nel cortile della chiesa, completato nel 1987.
Orari di apertura:
Orari di apertura:
08:00 – 18:00
Contatti:
Telefono: 073884794;
